Il Governo Amato tempo fa cercava di convincere i cittadini italiani della convenienza ad aprire le frontiere agli extracomunitari quale risorsa di lavoro e soprattutto di contribuzione per le nostre pensioni in quanto le casse dell’INPS non sarebbero più sufficienti. Nulla di più falso. Infatti i lavoratori extracomunitari che vengono in Italia a lavorare hanno diritto, su domanda all’INPS, al rimborso dei contributi versati, sempre che tornino nel paese di origine. Tuttavia tale facoltà di chiedere il rimborso dei contributi può essere esercitata anche più di una volta. Perciò quando anche avessero intenzione di maturare il minimo contributivo per la pensione potrebbero di fatto optare per il rimborso dei contributi essendo sufficiente chiederne il rimborso in due o più tranche.
In sostanza nessuna utilità deriva all’Italia dal far lavorare gli extracomunitari in quanto o raggiungono il numero di anni minimo previsto per il diritto a pensione e quindi ottengono il pagamento della pensione, o chiedono indietro i contributi versati…nulla quindi rimane in entrambi i casi nelle casse dell’INPS a favore dei nostri lavoratori.
“Ciò a differenza del trattamento riservato ai lavoratori italiani - ha continuato la consigliera Fatuzzo - i quali se arrivano al requisito minimo dei 20 anni di contribuzione ricevono una pensione da fame e se non arrivano a 20 anni di contributi i loro soldi vanno persi nelle casse dell’INPS non essendo per loro prevista alcuna facoltà di chiedere la restituzione dei medesimi”.
Il Consiglio Regionale della Lombardia non ha competenza in materia previdenziale, se non in materia di previdenza complementare ed integrativa a seguito della modifica dell’articolo V della Costituzione, ma ha la possibilità tuttavia di proporre al Parlamento i progetti di legge che ritiene opportuni, utilizzando a sostegno il peso politico unanimemente riconosciuto quale regione più popolosa, produttiva ed economicamente trainante d’Italia.
“Con l’approvazione di questo progetto di legge il Consiglio Regionale della Lombardia chiede con forza al Parlamento di intervenire per estendere anche ai lavoratori italiani – ha concluso la consigliera Fatuzzo - la facoltà di richiedere la restituzione dei contributi versati in caso di mancato raggiungimento del minimo contributivo previsto dalla legge per avere diritto alla pensione”.
Ora la parola passa al Parlamento che dovrà pronunciarsi sulla proposta di legge appena approvata.
In sostanza nessuna utilità deriva all’Italia dal far lavorare gli extracomunitari in quanto o raggiungono il numero di anni minimo previsto per il diritto a pensione e quindi ottengono il pagamento della pensione, o chiedono indietro i contributi versati…nulla quindi rimane in entrambi i casi nelle casse dell’INPS a favore dei nostri lavoratori.
“Ciò a differenza del trattamento riservato ai lavoratori italiani - ha continuato la consigliera Fatuzzo - i quali se arrivano al requisito minimo dei 20 anni di contribuzione ricevono una pensione da fame e se non arrivano a 20 anni di contributi i loro soldi vanno persi nelle casse dell’INPS non essendo per loro prevista alcuna facoltà di chiedere la restituzione dei medesimi”.
Il Consiglio Regionale della Lombardia non ha competenza in materia previdenziale, se non in materia di previdenza complementare ed integrativa a seguito della modifica dell’articolo V della Costituzione, ma ha la possibilità tuttavia di proporre al Parlamento i progetti di legge che ritiene opportuni, utilizzando a sostegno il peso politico unanimemente riconosciuto quale regione più popolosa, produttiva ed economicamente trainante d’Italia.
“Con l’approvazione di questo progetto di legge il Consiglio Regionale della Lombardia chiede con forza al Parlamento di intervenire per estendere anche ai lavoratori italiani – ha concluso la consigliera Fatuzzo - la facoltà di richiedere la restituzione dei contributi versati in caso di mancato raggiungimento del minimo contributivo previsto dalla legge per avere diritto alla pensione”.
Ora la parola passa al Parlamento che dovrà pronunciarsi sulla proposta di legge appena approvata.