Corriere della Sera
7 marzo 2002 |
E’ stato approvato il 26 marzo 2002 in Consiglio Regionale della Lombardia il progetto di legge al Parlamento sul rimborso dei contributi previdenziali proposto dalla consigliera Elisabetta Fatuzzo del Partito Pensionati.
Il progetto di legge prevede la modifica della legge 335 del 1995 art. 3 con l’inserimento del comma 12 bis: “E’ riconosciuta ai lavoratori italiani, che cessino l’attività lavorativa e non abbiano maturato sufficiente contribuzione per avere diritto alla pensione, la facoltà di richiedere al compimento dell’età pensionabile la liquidazione dei contributi che risultino versati in loro favore presso forme di previdenza obbligatoria maggiorati del 5 per cento annuo”.
“Attualmente tale facoltà è prevista soltanto per i lavoratori extracomunitari che hanno lavorato come dipendenti in Italia e che possono chiedere in qualunque momento il rimborso dei contributi versati all’INPS sia per la quota a loro carico che per la quota versata dal datore di lavoro. – ha ricordato la consigliera Fatuzzo - Sulle somme così restituite i lavoratori extracomunitari hanno diritto anche agli interessi del 5% annuo.
La facoltà per i lavoratori extracomunitari di ottenere il rimborso dei contributi previdenziali è prevista dal art. 22 n. 11 del D.L.vo n. 286/98 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) che ha sostituito l’art. 3 comma 13 L. 335/95 (Riforma sistema previdenziale) per gli extracomunitari per i quale non esista una apposita Convenzione internazionale in materia, e cioè per la maggior parte degli stessi.
Infatti le convenzioni internazionali esistenti sono quelle stipulate con i seguenti Stati: Finlandia, Austria, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Capoverde, Norvegia, Danimarca, Jugoslavia, Svizzera, Tunisia , Portogallo, Uruguay, Turchia, Olanda, Stati Uniti d’America, Venezuela, Argentina, San Marino, Monaco, Francia, Regno Unito, Lussemburgo, Spagna, Germania, Grecia, isole del Canale, Islanda, Irlanda, Liechtenstein, Svezia (dal sito www.inps.it).
Il progetto di legge prevede la modifica della legge 335 del 1995 art. 3 con l’inserimento del comma 12 bis: “E’ riconosciuta ai lavoratori italiani, che cessino l’attività lavorativa e non abbiano maturato sufficiente contribuzione per avere diritto alla pensione, la facoltà di richiedere al compimento dell’età pensionabile la liquidazione dei contributi che risultino versati in loro favore presso forme di previdenza obbligatoria maggiorati del 5 per cento annuo”.
“Attualmente tale facoltà è prevista soltanto per i lavoratori extracomunitari che hanno lavorato come dipendenti in Italia e che possono chiedere in qualunque momento il rimborso dei contributi versati all’INPS sia per la quota a loro carico che per la quota versata dal datore di lavoro. – ha ricordato la consigliera Fatuzzo - Sulle somme così restituite i lavoratori extracomunitari hanno diritto anche agli interessi del 5% annuo.
La facoltà per i lavoratori extracomunitari di ottenere il rimborso dei contributi previdenziali è prevista dal art. 22 n. 11 del D.L.vo n. 286/98 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero) che ha sostituito l’art. 3 comma 13 L. 335/95 (Riforma sistema previdenziale) per gli extracomunitari per i quale non esista una apposita Convenzione internazionale in materia, e cioè per la maggior parte degli stessi.
Infatti le convenzioni internazionali esistenti sono quelle stipulate con i seguenti Stati: Finlandia, Austria, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Capoverde, Norvegia, Danimarca, Jugoslavia, Svizzera, Tunisia , Portogallo, Uruguay, Turchia, Olanda, Stati Uniti d’America, Venezuela, Argentina, San Marino, Monaco, Francia, Regno Unito, Lussemburgo, Spagna, Germania, Grecia, isole del Canale, Islanda, Irlanda, Liechtenstein, Svezia (dal sito www.inps.it).
Il Governo Amato tempo fa cercava di convincere i cittadini italiani della convenienza ad aprire le frontiere agli extracomunitari quale risorsa di lavoro e soprattutto di contribuzione per le nostre pensioni in quanto le casse dell’INPS non sarebbero più sufficienti. Nulla di più falso. Infatti i lavoratori extracomunitari che vengono in Italia a lavorare hanno diritto, su domanda all’INPS, al rimborso dei contributi versati, sempre che tornino nel paese di origine. Tuttavia tale facoltà di chiedere il rimborso dei contributi può essere esercitata anche più di una volta. Perciò quando anche avessero intenzione di maturare il minimo contributivo per la pensione potrebbero di fatto optare per il rimborso dei contributi essendo sufficiente chiederne il rimborso in due o più tranche.
In sostanza nessuna utilità deriva all’Italia dal far lavorare gli extracomunitari in quanto o raggiungono il numero di anni minimo previsto per il diritto a pensione e quindi ottengono il pagamento della pensione, o chiedono indietro i contributi versati…nulla quindi rimane in entrambi i casi nelle casse dell’INPS a favore dei nostri lavoratori.
“Ciò a differenza del trattamento riservato ai lavoratori italiani - ha continuato la consigliera Fatuzzo - i quali se arrivano al requisito minimo dei 20 anni di contribuzione ricevono una pensione da fame e se non arrivano a 20 anni di contributi i loro soldi vanno persi nelle casse dell’INPS non essendo per loro prevista alcuna facoltà di chiedere la restituzione dei medesimi”.
Il Consiglio Regionale della Lombardia non ha competenza in materia previdenziale, se non in materia di previdenza complementare ed integrativa a seguito della modifica dell’articolo V della Costituzione, ma ha la possibilità tuttavia di proporre al Parlamento i progetti di legge che ritiene opportuni, utilizzando a sostegno il peso politico unanimemente riconosciuto quale regione più popolosa, produttiva ed economicamente trainante d’Italia.
“Con l’approvazione di questo progetto di legge il Consiglio Regionale della Lombardia chiede con forza al Parlamento di intervenire per estendere anche ai lavoratori italiani – ha concluso la consigliera Fatuzzo - la facoltà di richiedere la restituzione dei contributi versati in caso di mancato raggiungimento del minimo contributivo previsto dalla legge per avere diritto alla pensione”.
Ora la parola passa al Parlamento che dovrà pronunciarsi sulla proposta di legge appena approvata.
In sostanza nessuna utilità deriva all’Italia dal far lavorare gli extracomunitari in quanto o raggiungono il numero di anni minimo previsto per il diritto a pensione e quindi ottengono il pagamento della pensione, o chiedono indietro i contributi versati…nulla quindi rimane in entrambi i casi nelle casse dell’INPS a favore dei nostri lavoratori.
“Ciò a differenza del trattamento riservato ai lavoratori italiani - ha continuato la consigliera Fatuzzo - i quali se arrivano al requisito minimo dei 20 anni di contribuzione ricevono una pensione da fame e se non arrivano a 20 anni di contributi i loro soldi vanno persi nelle casse dell’INPS non essendo per loro prevista alcuna facoltà di chiedere la restituzione dei medesimi”.
Il Consiglio Regionale della Lombardia non ha competenza in materia previdenziale, se non in materia di previdenza complementare ed integrativa a seguito della modifica dell’articolo V della Costituzione, ma ha la possibilità tuttavia di proporre al Parlamento i progetti di legge che ritiene opportuni, utilizzando a sostegno il peso politico unanimemente riconosciuto quale regione più popolosa, produttiva ed economicamente trainante d’Italia.
“Con l’approvazione di questo progetto di legge il Consiglio Regionale della Lombardia chiede con forza al Parlamento di intervenire per estendere anche ai lavoratori italiani – ha concluso la consigliera Fatuzzo - la facoltà di richiedere la restituzione dei contributi versati in caso di mancato raggiungimento del minimo contributivo previsto dalla legge per avere diritto alla pensione”.
Ora la parola passa al Parlamento che dovrà pronunciarsi sulla proposta di legge appena approvata.