martedì 13 settembre 2005

Mozione su pane comune

MOZIONE

Il Consiglio Regionale della Lombardia

PREMESSO CHE

Il fenomeno del caro-vita è un problema quotidiano molto sentito dalla popolazione che risente degli vertiginosi aumenti dei prezzi avvenuti in concomitanza dell’entrata in vigore dell’Euro e non solo
L’aumento generale dei prezzi riguarda anche i generi di prima necessità tra cui il pane
Nelle panetterie non si trova più il pane comune, quello cioè di maggior consumo e a basso prezzo, ma soltanto una gran varietà di tipi di pane a costi però molto elevati 
Una volta i panificatori erano obbligati a sfornare una percentuale fissa di pane comune a un prezzo calmierato da un apposito comitato prezzi e che si aggirava sulle 2.800 lire al kg. 
Dal 1992 questo pane vincolato è stato definitivamente eliminato e il prezzo del pane comune è stato liberalizzato
Ad oggi i panificatori producono una quantità di pane comune insufficiente a soddisfare le necessità e le richieste dei consumatori, soprattutto delle famiglie e degli anziani con redditi inferiori alla media
La Lombardia ha un consumo di pane annuo per famiglia di 53 kg, ultima in classifica contro i 94 kg della Sicilia e gli 86 kg della Campania, a significare che la nostra Regione ha consumi bassi di pane a fronte di prezzi eccessivamente alti e visto il gran numero di residenti anziani a basso reddito (circa 30.000 nella sola città di Milano)
L’assessore competente si è impegnato in azioni anche  presso il Governo e il Parlamento dirette al blocco dei prezzi di alcuni beni di prima necessità


RITENUTO CHE

Per contrastare il caro-vita non è sufficiente il blocco dei prezzi ma occorre anche abbassare i prezzi dei beni di prima necessità primo fra tutti il pane
E’ necessario promuovere la ripresa della produzione e vendita di una maggiore quantità di pane comune a prezzo “agevolato” tramite un accordo tra Regione,  Comune  e i panificatori


IMPEGNA

La Giunta Regionale a promuovere un accordo con l’associazione dei panificatori e i Comuni per ripristinare la produzione di pane comune e consentire una offerta dello stesso a prezzo agevolato per le famiglie e gli anziani meno abbienti, che vivono sotto la soglia di reddito che consente una vita decorosa, con un abbattimento del prezzo del pane nella misura del 50% anche attraverso l’assegnazione di buoni-sconto per l’acquisto a prezzo ridotto del pane comune presso i panifici e panetterie aderenti all’iniziativa. 

Milano, 13 settembre 2005
Il Consigliere Elisabetta Fatuzzo  
(Partito Pensionati)