Elisabetta Fatuzzo Consigliere regionale del Partito Pensionati ha presentato questa mattina un’interrogazione all’Assessore alla Sanità per avere chiarimenti in merito all’adozione, negli ospedali lombardi, dell’apparecchio che sarebbe in grado di svelare la presenza di tumori, senza ricorrere a tecniche invasive.
Secondo alcuni articoli apparsi sui giornali nelle scorse settimane, il bioscanner, dal nome commerciale di “Trimprob”, inventato dal fisico italiano Claburno Vedruccio, sarebbe in grado di “scoprire i tumori come un metal detector, senza sonde da infilare nel corpo, ecografie, aghi, né altri metodi invasivi” e “sarebbe in uso in decine di ospedali italiani: dal San Raffaele di Milano al Sant’Andrea di Roma, al Policlinico Umberto I di Roma.”
Poiché si tratta di una tecnica decisamente innovativa e ancora sconosciuta per gran parte dei cittadini , la consigliera Fatuzzo chiede di sapere se e in che modo la Giunta Regionale intenda valorizzare questo importante strumento.
In allegato il testo dell’interrogazione.
Secondo alcuni articoli apparsi sui giornali nelle scorse settimane, il bioscanner, dal nome commerciale di “Trimprob”, inventato dal fisico italiano Claburno Vedruccio, sarebbe in grado di “scoprire i tumori come un metal detector, senza sonde da infilare nel corpo, ecografie, aghi, né altri metodi invasivi” e “sarebbe in uso in decine di ospedali italiani: dal San Raffaele di Milano al Sant’Andrea di Roma, al Policlinico Umberto I di Roma.”
Poiché si tratta di una tecnica decisamente innovativa e ancora sconosciuta per gran parte dei cittadini , la consigliera Fatuzzo chiede di sapere se e in che modo la Giunta Regionale intenda valorizzare questo importante strumento.
In allegato il testo dell’interrogazione.
INTERROGAZIONE
con risposta scritta
ex art 117 del regolamento Generale del Consiglio Regionale.
Al signor Presidente
del Consiglio Regionale
Il sottoscritto Consigliere
Regionale,
PREMESSO CHE
Il quotidiano "La
Stampa", lunedì 5 luglio 2010 ha pubblicato un articolo di
Flavia Amabile, dal titolo "Il giallo della macchina
svela-tumori", dopo che sullo stesso argomento,
si era tenuta, presso Biblioteca Giovanni Spadolini del Senato della
Repubblica, una conferenza dal titolo "La
Costituzione ed il diritto alla salute";
CONSIDERATO CHE
L’articolo
de "La Stampa” riporta la notizia dell’invenzione, da parte
del fisico italiano Clarbruno Vedruccio, di una “macchina
unica al mondo che scopre i tumori come un metal detector, senza
sonde da infilare nel corpo, ecografie, aghi, né altri metodi
invasivi”
Secondo
la fonte citata
“il
bioscanner, conosciuto con il nome commerciale
di “Trimprob” sarebbe in uso in decine di ospedali italiani: dal
San Raffaele di Milano al Sant’Andrea di Roma, al Policlinico
Umberto I di Roma.Calciatori ed ex-calciatori, politici e persone di
spettacolo, e poi centinaia di migliaia di italiani da sette anni la
usano per tenere sotto controllo il corpo e scoprire eventuali tumori
proprio sul formarsi in modo da intervenire subito. Anche perché non
si tratta della solita tecnica super-esclusiva che solo in pochi
possono permettersi. E’ una prestazione regolarmente coperta dal
Servizio Sanitario nazionale, si paga il ticket e si ha il diritto
all’esame. Persino Girolamo Sirchia, allora ministro della Salute,
ne era entusiasta. E Umberto Veronesi nel 2006 l’ha promosso a
pieni voti nella scoperta di tumori alla prostata chiedendo studi
approfonditi per allargarlo anche ad altri organi. ".
INTERROGA IL
PRESIDENTE DELLA REGIONE E L’ASSESSORE ALLA SANITA’ PER SAPERE:
1.
se siano a conoscenza dell’esistenza del bioscanner denominato
Trimprob,
2.
se lo strumento diagnostico, commercialmente chiamato TrimProb, sia
effettivamente utilizzato da strutture sanitarie pubbliche e private
operanti in Lombardia;
3.
in caso negativo, quali siano le ragioni per la mancata adozione
del bioscanner "scova-tumori" presso le strutture sanitarie
della regione;
4.
se l'Assessorato regionale alla Sanità abbia valutato, con
approfondimenti di ordine tecnico e scientifico, l'ottimo rapporto
efficacia/ efficienza/ spese di investimento del TrimProb, tenuto
conto del relativamente basso costo d’acquisto (40/43.000
euro), dell’ assenza di manutenzioni particolari e di materiali
di consumo poco costosi;
5.
se non ritengano che il Trimprob possa essere utilizzato dalla
medicina di base, evitando ai pazienti le lunghe liste d'attesa per
esami diagnostici specialistici quali TAC, RMN e PET, soprattutto nel
rilevamento delle patologie prostatiche e in particolare per il
carcinoma prostatico;
6.
se non ritengano avviare la realizzare di un vero e proprio "progetto
Trimprob" effettuando uno screenig diffuso.
Il
Consigliere