mercoledì 6 luglio 2011

Approvata all'unanimità la MOZIONE del Partito Pensionati per rivedere i limiti di reddito ai fini delle DETRAZIONI per FAMILIARI A CARICO

Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato nel pomeriggio di ieri una mozione a firma Elisabetta Fatuzzo, con la richiesta al Governo di rivedere la politica sui carichi familiari. Da oltre 15 anni, infatti, il limite di reddito percepito da un cittadino, per consentire ai propri familiari di usufruire delle detrazioni fiscali per “familiare a carico”, è fissato a 2.840,51 euro (5 milioni delle vecchie lire). Questa norma, che non ha subito negli anni alcun adeguamento, nonostante il considerevole aumento del costo della vita, è divenuta altamente penalizzante per le molte categorie (disabili, lavoratori a termine, stagionali ecc..) che percepiscono un reddito di poco superiore al tetto previsto.

La mozione chiede alla Giunta Regionale di farsi portavoce presso il Governo della necessità di adeguare il limite di reddito per accedere alle detrazioni per i carichi familiari e dell’opportunità di stabilire un automatismo che adegui periodicamente tale limite al costo della vita.
Elisabetta Fatuzzo, Consigliera Regionale del Partito Pensionati e promotrice dell’iniziativa, ha espresso la propria soddisfazione: “Il voto unanime dell’Aula è un segnale importante. La revisione dei limiti di reddito per le detrazioni non è più rinviabile. L’intero Consiglio Regionale, su nostra iniziativa, chiede a gran voce al Governo e al Parlamento di affrontare questa delicata questione già nella manovra economica attualmente in discussione. E’ assurdo che un disabile o un lavoratore stagionale che percepisce 3000 euro all’anno non debba essere considerato a carico e sia costretto a subire un carico fiscale che rende antieconomico continuare a lavorare”.


MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE,
premesso che

  • il tetto massimo di reddito percepito da un cittadino, per consentire ai propri familiari di usufruire delle detrazioni fiscali per “familiare a carico”, è calcolato in euro 2.840,51;
  • tale importo ha subito l’ultimo aggiornamento da parte del Governo Dini, nel 1996, quando fu stabilita la cifra di £. 5.500.000, dopodiché non vi sono stati altri adeguamenti all’aumento del costo della vita, nel frattempo intercorso;
  • numerosi cittadini, in particolare nell’attuale, difficile contesto economico, riescono a beneficiare solamente di contratti di lavoro di breve periodo, part-time o stagionali, che garantiscono un reddito solo leggermente superiore rispetto al limite stabilito per le detrazioni;
  • tra i cittadini maggiormente penalizzati dal suddetto contesto vi sono le persone disabili, i giovani precari e coloro che, in età avanzata, hanno perso il posto di lavoro;
 considerato che

  • dopo 15 anni è evidentemente indifferibile un aggiornamento del limite di reddito per le detrazioni;
  • l’attuale meccanismo, oltre che essere iniquo, si rivela disincentivante per chi abbia la possibilità di intraprendere un’attività lavorativa che garantisca un reddito di poco superiore al limite stabilito e rischia di incentivare il ricorso al lavoro nero.
IMPEGNA LA GIUNTA

A farsi portavoce presso il Governo nazionale, anche in vista della manovra economica in discussione, della necessità di adeguare il limite di reddito per accedere alle detrazioni per i carichi familiari e dell’opportunità di stabilire un automatismo che adegui periodicamente tale limite al costo della vita.

Elisabetta Fatuzzo
(Partito Pensionati)