Questo pomeriggio il Consiglio regionale della Lombardia ha
approvato una mozione a prima firma Elisabetta Fatuzzo (Consigliera regionale
del Partito Pensionati), in merito alla cosiddetta “Opzione donna”.
La legge Maroni del 2004 aveva infatti stabilito che, in via sperimentale,
nel periodo 2008-2015, le donne potessero accedere al pensionamento
di anzianità con le vecchie regole (35 anni di contributi e 57 anni
di età), optando per il sistema di calcolo contributivo,
Dal momento di entrata in vigore della legge, molte donne
hanno scelto di accedere a tale opportunità nonostante l’INPS
non fornisca il calcolo preciso degli importi che verrebbero percepiti
come pensione in caso di scelta per l’opzione contributiva, come invece
sarebbe necessario per valutare la scelta più conveniente.
Tra l’altro, sempre in maniera del tutto arbitraria, l’INPS ha
fornito un’interpretazione discutibile della legge, limitando l’applicazione della norma a coloro che maturino
e ricevano il pagamento della pensione entro il 2015.
Grazie a questa interpretazione sono escluse dal godimento di un diritto
previsto dalla legge tutte le donne che, pur maturando entro il 2015
il diritto alla pensione, in base alle “finestre” vedrebbero posticipata
la liquidazione all’anno successivo.
La mozione approvata impegna la Giunta regionale a far sentire la
propria voce presso Governo e INPS, affinché siano fornite
ai cittadini tutte le informazioni necessarie ad una scelta consapevole
e soprattutto perché siano riviste quelle circolari che, fornendo un’interpretazione
restrittiva della legge, impediscono a un elevato numero di donne di
godere del diritto alla pensione.
Il documento è stato firmato da numerosi consiglieri di maggioranza
e opposizione e approvato all’unanimità.
Testo del comunicato e della mozione
Testo del comunicato e della mozione