E’ in discussione in queste ore, presso il Consiglio regionale della Lombardia, il progetto di legge che riforma aspetti importanti della gestione delle ALER.
Tra i principali aspetti della riforma è essenziale ricordare la riduzione del numero delle aziende sul territorio regionale (da 13 a 5) e la drastica diminuzione degli incarichi (157 in meno), attraverso l’eliminazione dei CDA. Il governo delle Aziende per l’Edilizia Residenziale Pubblica sarà infatti limitato ad un presidente e un direttore generale, affiancati da un consiglio territoriale composto (a titolo gratuito) dai sindaci delle aree interessate.
Tra i principali aspetti della riforma è essenziale ricordare la riduzione del numero delle aziende sul territorio regionale (da 13 a 5) e la drastica diminuzione degli incarichi (157 in meno), attraverso l’eliminazione dei CDA. Il governo delle Aziende per l’Edilizia Residenziale Pubblica sarà infatti limitato ad un presidente e un direttore generale, affiancati da un consiglio territoriale composto (a titolo gratuito) dai sindaci delle aree interessate.
Elisabetta Fatuzzo, Consigliera regionale del Partito Pensionati, ha espresso il proprio convinto sostegno provvedimento:
“Non possiamo non condividere un progetto che permette di risparmiare quasi 5 milioni di euro annui e garantirà una gestione più agile ed efficiente delle Aler.
Considero l’approvazione di questo progetto di legge come il primo passo per la riforma complessiva dell’edilizia residenziale pubblica in Lombardia, una riforma che dovrà continuare modificando i criteri d’accesso che attualmente penalizzano un gran numero di famiglie lombarde in difficoltà. In particolare sarà necessario abrogare la norma che considera l’indennità di accompagnamento ai fini del reddito complessivo da non superare per ottenere un abitazione”.
Considero l’approvazione di questo progetto di legge come il primo passo per la riforma complessiva dell’edilizia residenziale pubblica in Lombardia, una riforma che dovrà continuare modificando i criteri d’accesso che attualmente penalizzano un gran numero di famiglie lombarde in difficoltà. In particolare sarà necessario abrogare la norma che considera l’indennità di accompagnamento ai fini del reddito complessivo da non superare per ottenere un abitazione”.