INTERROGAZIONE
con risposta scritta ex art 117 del regolamento Generale del Consiglio Regionale.
Al signor Presidente
del Consiglio Regionale
Il sottoscritto Consigliere Regionale,
PREMESSO CHE
I servizi di monitoraggio remoto possono rappresentare un valido supporto al sistema sanitario per la razionalizzazione delle risorse e l’erogazione di nuove forme di assistenza .
L’aumentare dell’età media porta inevitabilmente ad una crescita di malattie croniche nel paziente anziano, quali ad esempio il diabete che per definizione, soprattutto nel paziente anziano, è una malattia ad andamento cronico degenerativo e la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) patologia caratterizzata da una persistente limitazione del flusso aereo, solitamente evolutiva ed associata ad una aumentata risposta infiammatoria cronica delle vie aeree del polmone dovuta a particelle nocive o gas, inoltre la BPCO rappresenta la quarta causa di morte al mondo. In particolare la BPCO è una patologia ad elevato rischio di riacutizzazioni e comorbidità soprattutto di natura cardiovascolare. Per questo accanto alle terapie farmacologiche è molto importante monitorare quotidianamente i sintomi del paziente. Ed è in questa ottica che un sistema come quello del monitoraggi remoto può essere indispensabile per intercettare in tempo eventuali criticità.
Tra il 2008 e il 2010 Regione Lombardia in collaborazione con il Ministero della Salute ha finanziato uno studio sull’impatto della telemedicina per i pazienti con dispositivi cardiaci impiantabili (studio EVOLVO)
Tale studio ha dimostrato la validità del tele monitoraggio rispetto alla gestione tradizionale.
Lo studio ha altresì evidenziato come il tele monitoraggio abbia ridotto il numero di allarmi del dispositivo non percepiti dal paziente e di quelli non rilevanti per l’operatore, permettendo una migliore gestione delle risorse.
CONSIDERATO CHE
Il monitoraggio remoto si basa sull’applicazione di tecnologie di comunicazione e informazione per collegare in ogni momento medico e paziente, permettendo di portare l’assistenza dalla struttura sanitaria a casa
il monitoraggio remoto migliora il modello di cura e ha conseguenze positive sulle esigenze organizzative della struttura sanitaria e sulla qualità di vita del paziente, così come evidenzia lo studio EVOLVO.
Viste le dichiarazioni del Prof. Raffaele Scalpone Presidente AID nell’ articolo pubblicato su “ figli e famiglia” (settimanale di Federanziani) del 16/09/2013: “ il monitoraggio remoto delle funzioni vitali del paziente diabetico anziano, è consigliato come da linee guida internazionali, perché quello anziano è un paziente fragile, un paziente che velocemente si scompensa, un paziente che ogni giorno necessita di un check delle proprie funzioni vitali quali la glicemia, la pressione, la temperatura corporea e anche il quantitativo di urine che vengono emesse ogni giorno. È chiaro quindi che il paziente diabetico anziano, ha necessità di un monitoraggi remoto”.
INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E L’ASSESSORE ALLA SANITA’ PER SAPERE:
Quali iniziative siano in corso e quali intenda prendere in futuro per sviluppare le tecniche di monitoraggio remoto dei pazienti anziani in relazione in particolare alle patologie croniche del diabete e della BPCO.
Elisabetta Fatuzzo
(Presidente Gruppo Partito Pensionati-Pensionati Lombardia)